Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.
martedì 27 settembre 2011
Addio
lunedì 22 agosto 2011
La fine di un "progetto"
mercoledì 1 giugno 2011
Si può fare
FINALMENTE E’ COSA CERTA: POSSIAMO VOTARE “SI” ANCHE AL NUCLEARE!
Vogliamo esprimere grandissima soddisfazione per quella che riteniamo già una grande vittoria: il referendum sul nucleare ci sarà. E’ di pochi minuti fa, infatti, la notizia che la Corte di Cassazione ha accolto l’istanza presentata dall’Italia dei Valori che chiedeva di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto legge Omnibus.
E’ l’ennesima vittoria politica dell’IdV e del centrosinistra: è l’ennesima sconfitta della destra che la maggioranza degli italiani vuole mandare a casa.
La richiesta di abrogazione rimane perciò la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8). La Cassazione ha quindi confermato che i cittadini potranno esprimersi anche sul quesito depositato a suo tempo da noi dell’Idv, che resta in campo assieme agli altri tre, due sull’acqua e uno sul legittimo impedimento di premier e ministri a partecipare alle udienze.
Svanisce così il tentativo subdolo del governo di boicottare il referendum, osteggiati dal premier perché terrorizzato dall’abrogazione del legittimo impedimento. L’IdV, sempre in prima linea per difendere i diritti dei cittadini e i 4..contenuti nei 4 quesiti del referendum del 12 e 13 giugno, può finalmente tirare un sospiro di sollievo nel veder riconosciute le proprie ragioni e nel veder smentita una maggioranza che sa solo imbrogliar ei cittadini. Si voleva far credere che le modifiche apportate dal governo alle norme sull’energia nucleare avrebbero precluso lo svolgimento del referendum. La decisione della Suprema Corte ha invece smascherato il tranello e riconsegnato nelle mani dei cittadini il diritto di decidere contro l’inaccettabile tentato scippo di democrazia. Ora siamo convinti che i cittadini andranno ad apporre i loro 4 SI ancora più motivati e determinati.
Noi saremo alle urne con loro per compiere quest’ultimo sforzo e dare la spallata finale grazie al referendum: SI, SI, SI, SI … per dire NO a questa maggioranza e tutelare i diritti dei Cittadini.
- On. David Favìa, coordinatore IdV Marche
- Paolo Eusebi, capogruppo IdV alconsiglio regionale
- Sandro Donati, assessore regionale IdV ambiente e consigliere regionale
- Paola Giorgi, vicepresidente assemblea legislativa delle Marche
- Luca Acacia Scarpetti, consigliere regionale IdV
- Dante Merlonghi, reponsabile regionale Idv enti locali
- Roberto Signorini, reponsabile regionale Idv organizzazione
- Ennio Coltrinari, coordinatore IdV Ancona
- Giovanni Torresi, coordinatore IdV Macerata
- Adolfo Marinangeli, coordinatore Idv Fermo
- Claudio Olmeda, coordinatore IdV Pesaro e Urbino
- Andrea Cardilli, coordinatore IdV Ascoli
- Ninel Donini, coordinatrice regionale IdV donne
- Alessandro Verardi, coordinatore regionale IdV giovani
lunedì 30 maggio 2011
venerdì 20 maggio 2011
giovedì 19 maggio 2011
Rinascita per Girifalco- Amministrative 15 - 16 maggio 2011
CANDIDATO | VOTI | % | LISTA | VOTI | % | SEGGI |
---|---|---|---|---|---|---|
Mario Deonofrio | 1.639 | 40,40 | Lista Civica - Impegno per Girifalco | 1.639 | 40,40 | 8 |
Maurizio Siniscalco | 1.524 | 37,57 | Cen - Des(contr. Uff.) - Udc - Fiamma Tric - N. PSI - Civica | 1.524 | 37,57 | 3 |
Roberto Iozzi | 893 | 22,01 | Cen - Sin(contr. Uff.) - Pd - Idv - Rif. Com - Sin. Ecol. Lib | 893 | 22,01 | 1 |
lunedì 25 aprile 2011
25 APRILE ...................SEMPRE
Sandro Pertini
giovedì 21 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
Rinascita per Girifalco
Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza. Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare le vene e i polsi anche al logico più consumato. Appunto perciò li propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente schiacciati.
sabato 16 aprile 2011
E' nato
1. Cristofaro Antonella
2. Cristofaro Salvatore
3. Destefani Rocco
4. Migliazza Paolo Antonio
5. Notaro Roberto
6. Palaia Antonio
7. Panduri Rocco
8. Rosanò Giuseppe
9. Stranieri Giuseppe
10. Viapiana Pietro
11. Vitaliano Mauro
12. Vonella Maria Franca
domenica 27 marzo 2011
giovedì 24 marzo 2011
Fosse Ardeatine
Napolitano ricorda i 335 martiri e l'Unità
Fosse Ardeatine, gli studenti e la memoria
Il capo dello Stato depone una corona al mausoleo per le vittime dell'eccidio nazista del '44. Politici e scuole da Roma e province. L'Anfim: "L'Italia che amiamo". Omaggio alle due vittime riconosciute grazie all'esame del dna
Un momento della cerimonia
I 335 nomi scorrono in un elenco interminabile. La lettura è stata il momento più toccante della commemorazione dei martiri delle Fosse Ardeatine, avvenuta questa mattina nel memoriale. Anche perché nel giorno del 67° anniversario dell'eccidio nazista del 1944 due delle 12 vittime ignote che allora furono fucilate hanno avuto un nome. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, deponendo una corona di alloro al mausoleo, ha ricordato l'orrore: "questa vicenda delle fosse Ardeatine è forse la più emblematica della ferocia che assunse la presenza nazista in Italia".
Alla cerimonia hanno partecipato il vicepresidente della Camera Rosy Bindi, il presidente della Regione Renata Polverini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il parlamentare del Pd Walter Veltroni, il Generale di Corpo d'armata Mario Marioli, comandante militare della Capitale, e, in rappresentanza della Provincia, Giuseppina Maturani. La cerimonia è stata seguita anche da molti ragazzi venuti da tutto il Lazio. A loro si è rivolto il capo dello Stato con un appello alla memoria.
La cerimonia al mausoleo
"Vedo molti ragazzi dell'ultima generazione - ha detto Napolitano - che sono qui con molta serietà comprendendo bene il significato di questa cerimonia". Il presidente ha ricordato poi che la commemorazione rientra a pieno titolo nelle celebrazioni per il 150°. "In questi 150 anni - ha detto - ci sono anche quelli terribili della seconda Guerra mondiale e questa vicenda è la più emblematica della ferocia che assunse la presenza nazista in italia".
Fiaccole per la memoria
"Proprio oggi, 67 anni fa, in questo piazzale i martiri ardeatini videro per l'ultima volta la luce del sole. Mai interromperemo questo doveroso cammino nel ricordo", ha commentato Rosetta Stame dell'Anfim (l'Associazione nazionale famiglie martiri) prima dell'appello delle vittime ardeatine. "Questa è la nostra storia, storie dell'Italia che amiamo di cui siamo attenti difensori. Desidero dire, non senza emozione, che da 12 caduti ignoti ora ce ne sono 10 - ha aggiunto parlando dell'identificazione di due vittime con l'analisi del Dna - Rendiamo onore ai caduti Marco Moscati e Salvatore La Rosa".
"Ci sono tantissime scuole, non solo di Roma ma anche dei Comuni delle varie regioni italiane arricchite da un martire", ha proseguito Stame. "Questa è l'Italia nata dai nostri padri: viva l'Italia unita, libera e democratica", ha concluso. I ragazzi avevano tra le mani diverse bandiere bianche con il logo dei 150 anni dell'Unità d'Italia. La cerimonia, prima di concludersi con la visita alle Fosse, ha avuto una preghiera nei riti cattolico ed ebraico.
Plauso anche da parte della presidente della Regione Lazio. "C'e' una presenza significativa dei ragazzi, - ha detto Renata Polverini - che ogni anno cresce. Credo che al di là dell'omaggio doveroso delle istituzioni, è importante che ogni anno si riesca a trasmettere ai ragazzi il messaggio affinché non accada più quello che abbiamo dovuto vedere".
A ricordare il sacrificio delle vittime è anche il sindaco Gianni Alemanno: "la commemorazione è particolarmente significativa perché sono persone che si sono sacrificate per mantenere viva l'identità italiana anche nei momenti più bui e drammatici, combattendo per i valori più profondi della nostra democrazia e libertà".
domenica 20 marzo 2011
INIZIATA LA CAMPAGNA REFERENDARIA
Referendum , via alla campagna Idv
"Fermiamo Berlusconi e il nucleare"
Di Pietro sfida: "Voto politico per cacciare il premier, se vince il sì Napolitano prenderà atto che non ha più consenso".
giovedì 17 marzo 2011
sabato 12 marzo 2011
domenica 6 marzo 2011
Sbalorditivo- Scritto l'11 febbraio 1950. 12 lustri fa. Ma attualissimo
Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei
mercoledì 2 marzo 2011
Salviamo l'energia pulita
Fonte: REPUBBLICA
Mobilitazione senza precedenti contro la norma del ministro dello Sviluppo. In campo anche i deputati della maggioranza, compresi i "salva-governo" Razzi, Scilipoti e Polidori. Miccichè: "Federalismo a rischio". Sul testo si tratta ancoradi VALERIO GUALERZI
"Sono state fino a questo momento oltre 14 mila le persone che a partire da domenica sera si sono attivate rispondendo all'appello 'SOS Rinnovabili', promosso dal tam tam della rete e dei social network e che hanno materialmente inviato una email agli indirizzi dei ministri", spiega uno dei promotori della campagna, il segretario di Asso Energie Future Gaetano Buglisi. "È un numero enorme di persone che si sono attivate per chiedere al governo di ripensare alla posizione di chiusura assunta, una posizione - continua Buglisi - che non è in linea con i pareri espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato, che avevano indicato molte prescrizioni e parecchie correzioni al testo del decreto legislativo, contributi migliorativi assolutamente ignorati dalla bozza presentata al governo in Consiglio dei ministri".
Non a caso a far sentire la propria voce sono stati anche 65 parlamentari, la maggior parte dei quali della maggioranza, firmando un appello al governo in cui si chiede di recedere dalle posizioni assunte. Tra loro - particolare non di poco conto - anche Razzi, Scilipoti e Polidori, tre deputati decisivi lo scorso 14 dicembre per la fiducia al governo. Un malumore lievitato in giornata al punto da far minacciare a 8-9 deputati di Forza del sud, la formazione politica di Gianfranco Micciché, la possibilità di un voto contrario alla fiducia sul federalismo municipale.
Buglisi sottolinea poi un'ulteriore incongruenza: "Se è vero che il governo intende recepire, con la norma che dovrebbe essere approvata domani, una direttiva Ue che mira ad aumentare il ricorso alle energie pulite, allora rispetterebbe maggiormente le intenzioni europee non approvando nessuna legge". Una valutazione condivisa dalla federazione europea dei Verdi. "Il decreto Romani viola la direttiva UE 28 del 2009, perché rende di fatto impossibile realizzare gli obiettivi fissati dalla UE in materia di produzione di energie rinnovabili, distruggendo il loro potenziale economico e di occupazione per fare un enome regalo alla lobby nucleare", fanno notare da Bruxelles la presidente Monica Frassoni e Claude Turmes, relatore del provvedimento presso l'Europarlamento.
Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club ed ex consulente del Mse al tempo della gestione Bersani, la mette così: "A preoccupare il governo sono stati i numeri sorprendenti della produzione verde. Anche se il valore definitivo della potenza degli impianti a fonti rinnovabili installati nel 2010 si saprà solo fra qualche mese, si può stimare una produzione potenziale di oltre 10 TWh all'anno. Cioè la potenza verde installata lo scorso anno è in grado di generare una quantità di elettricità analoga a quella che sarebbe ipoteticamente producibile nel 2022 dal primo dei reattori nucleari EPR che si vorrebbero installare in Italia. Si tratta del 3% della domanda elettrica del paese, un risultato eccezionale".
Se la presentazione del decreto nella micidiale vesione originale sembra comunque scongiurata, resta da capire quale sarà il testo della mediazione. Nella riunione tecnica svoltasi oggi a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente e delle Politiche agricole pare ci siano stati ripetuti e violenti scontri verbali, ma per ora non trapela nessuna indicazione sulle conclusioni raggiunte. Le trattative vanno avanti ad oltranza, ma Romani si mostra tranquillo. "Troveremo sicuramente un'intesa", dice. E poi, ineffabile, aggiunge: "In questi giorni sto passando per quello che è nemico delle rinnovabili. Io sono assolutamente a favore, tant'è che l'obiettivo del governo al 2020 è del 17% di energia prodotta da rinnovabile".
martedì 1 marzo 2011
venerdì 25 febbraio 2011
Connivenze
Prima lo abbiamo accolto come un padrone, oggi ci occupiamo di mille proroghe e di quanti migranti sbarcheranno sulle nostre coste.
domenica 20 febbraio 2011
domenica 13 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
Altro che nucleare
Fasanenstrasse 87, Berlino
qui nascerà la casa del futuro
E' un appartamento che produce il doppio di energia rispetto a quella che consuma. Un sogno? Il governo federale ha deciso di investire in questo progetto da 2,5 a 3 milioni di euro. Ecco come funzionadal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
Il ministro dei Trasporti Peter Ramsauer
I tedeschi una ne fanno e cento ne pensano, si dice da decenni e decenni nel mondo: da quando sotto il Kaiser e la Repubblica di Weimar la Germania contese agli Stati Uniti il ruolo di capitale mondiale dei brevetti tecnologici, e poi dopo la disfatta di Hitler dal 1949 con la Repubblica federale, la democrazia nata a Bonn inonda il mondo intero del suo export di qualità di auto, aerei, treni ad alta velocità, farmaceutica ed elettronica. L'ultima trovata geniale made in Germany però potrebbe cambiare in un futuro non lontanissimo il nostro vivere quotidiano.
Energie-Plus Haus, cioè tradotto in sostanza la casa che produce più energia di quanta non ne consumi, si chiama il progetto in cui il governo federale investirà da 2,5 a 3 milioni di euro. Il progetto è il vanto del ministro dei Trasporti Peter Ramsauer, cristiano-conservatore bavarese. La casa, una costruzione che offre all'interno 130 metri quadri calpestabili, è pensata e strutturata secondo i bisogni di una famiglia media: lei, lui e due figli. La conservazione del calore e la produzione di energia sono realizzati in modo ottimale: tutte le pareti esterne sono coperte da pannelli fotovoltaici. Non è finita: una pompa per l'assorbimento del calore della terra fornisce riscaldamento ed energia, e tutti i materiali impiegati nella costruzione dell'edificio sono completamente riciclabili. E chi ti affitta o ti vende la casa ti consiglia anche quali elettrodomestici usare, per ottimizzare il consumo di energia.
Risultato: calcolando i consumi medi di energia di una famiglia-tipo, la casa può appunto produrre il doppio dell'energia che consuma. Per cui avanza energia più che a sufficienza per attaccare la spina dell'auto elettrica e farle il pieno ogni giorno od ogni notte a casa. Lo studio ingegneristico Werner Sobek, che ha vinto il concorso federale per il progetto di casa del futuro, è già in contatto con i grandi costruttori d'auto tedeschi per ottimizzare il pieno fatto in casa della electric car del futuro: il gigante Volkswagen, Bmw numero uno mondiale del premium, il rivale Mercedes ma anche Opel si stanno muovendo.
Adesso non resta che cercare la 'test-Familie', la famiglia sperimentale modello che volontariamente proverà a vivere per qualche tempo nella casa-prototipo di Fasanenstrasse. Riceverà un'auto elettrica gratis per l'uso quotidiano. E potrà, se vuole, avere in uso anche biciclette o motorini elettrici, per usare l'energia della casa perfetta. Resta da calcolare, e certo sarà decisivo per l'avvenire e la macroeconomia, quanto potrà costare comprare o prendere in fitto una casa del genere. Ma guai a farsi troppi pensieri quando si guarda al domani. Benvenuti a Fasanenstrasse numero 87, Berlino, Repubblica federale: il futuro è già cominciato.