Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.
domenica 27 giugno 2010
Eletto il nuovo Segretario Provinciale ed il suo coordinamento
venerdì 25 giugno 2010
Raccolta firme
martedì 22 giugno 2010
Girifalco si avvia a elezioni comunali anticipate
In attesa di esaminare domani il ricorso presentato da molte Regioni, la Corte Costituzionale ha bocciato una parte sostanziale del decreto legge che sanciva il ritorno dell’Italia al nucleare. E’ stato disintegrato nel silenzio totale dei maggiori media.
La sentenza è la numero 215 del 9 giugno 2010. Essa ha cancellato, in quanto incostituzionale, il quarto articolo della legge numero 102 del 3 agosto 2009: il ritorno al nucleare, appunto.
Il nodo dell’incostituzionalità, tagliando con l’accetta: si è fatto per l’atomo un provvedimento urgente (un decreto legge, un pacchetto anti-crisi e per lo sviluppo) affidandone l’esecuzione a capitali privati, che sono per natura incerti: è una cosa inconciliabile con l’urgenza stessa.
Il quarto articolo del decreto legge sul nucleare diceva in sostanza tre cose.
Primo, che la costruzione delle centrali nucleari era faccenda urgente e indispensabile. Secondo, che essa sarebbe stata realizzata con capitali privati, o prevalentemente privati. Terzo, che il Governo avrebbe potuto istituire commissari straordinari con poteri esclusivi e totali a proposito dell’ubicazione delle centrali.
La questione della costituzionalità di questo articolo era stata sollevata dalle Regioni Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e dalla Provincia autonoma di Trento.
La suprema corte ha appunto stabilito che l’urgenza delle centrali nucleari non si concilia con il ricorso ai capitali privati per costruirle: un’azienda investe dove e quando le conviene, non al comando di un decreto legge.
Dice la sentenza: “trattandosi di iniziative di rilievo strategico, ogni motivo d’urgenza dovrebbe comportare l’assunzione diretta, da parte dello Stato, della realizzazione delle opere medesime”.
Dunque, se lo Stato non si muove in prima persona, le centrali nucleari non sono poi così urgenti. E di conseguenza “non c’è motivo di sottrarre alle Regioni la competenza nella realizzazione degli interventi”.
Domani, 22 giugno, la Corte Costituzionale si pronuncerà sul ricorso più famoso contro il ritorno al nucleare: quello promosso da 11 Regioni, anche se recentemente il Piemonte di Cota ha fatto dietrofront.
Questo ricorso verte sulla mancata previsione della necessità di un’intesa con le Regioni e gli enti locali a proposito dell’ubicazione delle centrali nucleari.
Su Julie News la Corte Costituzionale boccia il decreto sul ritorno al nucleare
La sentenza della Corte Costituzionale numero del 9 giugno 2010 che boccia il ritorno al nucleare
La legge numero 102, del 3 agosto 2009, conversione del decreto-legge numero 78 che sancisce il ritorno al nucleare
lunedì 21 giugno 2010
Emendamenti, il ritorno del condono edilizio "Anche per abusi in aree protette"
A pagare la nuova finanziaria saranno sempre gli stessi e a goderne saranno sempre i soliti furbi
domenica 20 giugno 2010
Come "non far riflettere" la gente
"L'AQUILA. A due giorni dal corteo per chiedere agevolazioni fiscali per l'area del cratere e maggiori garanzie sulla ricostruzione, l'assemblea di piazza Duomo rilancia la protesta contro la scelta del Tg1 e del Tg2 di ignorare la mobilitazione. Mentre su Facebook i commenti di protesta mandano in tilt le pagine delle testate, c'è chi pensa a un evento davanti alla sede Rai di viale Mazzini.
La Nutella. Passi per il servizio sull'ernia di Buffon, che nel bel mezzo della kermesse Sudafricana rappresenta comunque un argomento di interesse. Passi per i danni derivanti dagli interventi estetici, ampiamente recensiti dal Tg1. Ma il servizio che proprio non è andatao giù agli aquilani è stato quello del Tg2 di mercoledì sera sulla Nutella. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
VIDEO Il Tg2 risponde: "Ecco il nostro servizio"
LEGGI E su Facebook parte il "No Tg1 day"
«Protestiamo contro i Tg delle due emittenti principali del servizio pubblico», si legge in decine di commenti «che hanno ritenuto più importante disquisire sulla cioccolata anziché dar voce a un corteo di 20mila persone che blocca l'autostrada, con sindaci e parlamentari in testa». Così, da due giorni a questa parte, circolano su Facebook strani fotomontaggi di gente in corteo con dietro un barattolo di Nutella gigante, con scritto «Aquilani in piazza per festeggiare la nutella». Una didascalia che richiama l'altrettanto contestata scelta del Tg5 di presentare il consiglio straordinario in piazza Palazzo come festa per la riapertura dei primi locali in centro.
Viale Mazzini Proprio da qui è maturata l'idea di una mobilitazione a Roma, davanti alla sede Rai. «Se andremo a Roma», hanno spiegato dal tendone di piazza Duomo «manifesteremo non solo davanti a Montecitorio, ma anche davanti alla sede di viale Mazzini».
Sulla rete è stata fatta girare una lettera aperta al presidente della commissione di Vigilanza della Rai, Sergio Zavoli. «La stampa locale e le agenzie ci hanno seguiti», ha commentato Francesca Fabiani «e le testate hanno partecipato attivamente alla nostra manifestazione, ma Tg1 e Tg2 evidentemente devono ancora rispondere a dei padroni».
Web in tilt. I commenti del popolo di Facebook sulle pagine tematiche dedicate al Tg1 e al Tg2 sono arrivati talmente in massa, da costringere gli amministratori a chiudere temporaneamente gli spazi. Migliaia anche i messaggi di protesta agli indirizzi email alle due testate, divulgati sempre attraverso i social network. E intanto è nato il gruppo «No L'Aquila? No canone Rai», in cui gli amministratori invitano gli utenti aquilani a «non pagare il canone Rai finché non venga restituita dal servizio pubblico la giusta dignità ai fatti che accadono nella nostra città». Sullo stesso tono l'ordine del giorno straordinario presentato dai consiglieri Fabio Ranieri (Pd), Pasquale Corriere (Abruzzo Democratico) e Giuseppe Bernardi (Sd) in cui si invita non pagare il canone «come forma di disobbedienza civile».
Da parte degli organizzatori c'è comunque soddisfazione per la manifestazione. «Abbiamo dimostrato» ha detto ancora la Fabiani «che senza i cittadini le istituzioni hanno le armi spuntate».
martedì 15 giugno 2010
Digitale, Ue respinge ricorso Mediaset
"Incentivo per decoder è aiuto di Stato"
La Corte di Giustizia di Bruxelles ribadisce la decisione espressa dalla Commissione nel 2007: il contributo statale per l'acquisto dell'apparecchio distorce la concorrenza a svantaggio delle tv satellitari. E quel denaro pubblico va recuperato con gli interessi
lunedì 14 giugno 2010
sabato 12 giugno 2010
S T R A O R D I N A R I A
Nuove pagine
INFORMAZIONI PER LA RIDUZIONE DELLA TARSU (TASSA SUI RIFIUTI) NEL COMUNE DI GIRIFALCO
Informazioni generali
Chi vive da solo in un'abitazione o chi possiede un appartamento per uso stagionale (o altro uso limitato e discontinuo) e non intende affittarlo o darlo in comodato, può chiedere la RIDUZIONE del 30 della tassa (TARSU). La riduzione del 30% riguarda anche le abitazioni ad uso stagionale dei residenti all’estero.
ATTENZIONE: è indispensabile che la situazione effettiva coincida con quella risultante dall'anagrafe.
Il cittadino, INTESTATARIO della tassa, può presentare la richiesta AL COMUNE DI GIRIFALCO RITIRANDO GLI APPOSITI MODULI PRESSO L’ UFFICIO TRIBUTI pertanto è obbligatorio presentare richiesta per avere lo sgravio.
Requisiti richiesti
Essere l'unico occupante dei locali / avere la disponibilità di un alloggio per uso stagionale o discontinuo / avere la residenza all’estero.
Entro quale termine: 20 gennaio di ogni anno
giovedì 10 giugno 2010
La legge "bavaglio" è stata approvata
venerdì 4 giugno 2010
LA TUA FIRMA PER I REFERENDUM !!!
Prosegue in tutta Italia la campagna referendaria promossa da Italia dei Valori per difendere l’acqua pubblica, per fermare il legittimo impedimento e per bloccare il ritorno al nucleare.
In ogni regione, in ogni provincia, in ogni città, siamo presenti a fianco dei cittadini per spiegare le ragioni che hanno spinto Italia dei Valori ad iniziare questa nuova battaglia per la libertà, la democrazia, volta a restituire la parola e la dignità agli italiani, consentendo ai cittadini, la possibilità di esprimere democraticamente la volontà popolare su questioni vitali, restituendo loro la parola per difendere la salute, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e il diritto all’acqua come bene fondamentale dell’umanità e non come interesse di poche società private.
Con la vostra firma darete un apporto decisivo per l’abbattimento di tre normative altamente antidemocratiche:
*Se non difendiamo l’acqua pubblica ci allontaneremo dai bisogni dei cittadini per svendere alle multinazionali un bene prezioso come l’acqua.
*Se rimarrà la norma sul legittimo impedimento non saremo più tutti uguali davanti alla legge.
*Se non blocchiamo il nucleare spenderemo soldi inutili e metteremo a rischio la salute della popolazione e del nostro territorio.
Anche a Girifalco, il Circolo di Italia dei Valori, si attiverà con le giornate di mobilitazione per la raccolta delle firme presso il gazebo che sarà allestito:
- Giovedì 10 giugno 2010 - ore 9,00/12,00 - Via A. Migliaccio;
- Venerdì 11 giugno 2010 - ore 17,00/20,00 - Via A. Migliaccio;
- Sabato 12 giugno 2010 - ore 17,00/20,00 - Via A. Migliaccio;
Non possiamo permetterci il lusso di stare a guardare:
- NO alla privatizzazione dell’acqua, per difendere un bene pubblico: l’acqua è un bene di tutti!
- NO al legittimo impedimento, una delle tante leggi ad personam: la legge è uguale per tutti!
- NO al nucleare, perché già nel 1987 gli italiani hanno deciso, perché riproporlo? - Il nucleare è dannoso!
FIRMA ANCHE TU !!!